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Il cinema di Christopher Nolan dopo Oppenheimer: cosa aspettarsi?

2025-03-10 13:42

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Articoli,

Il cinema di Christopher Nolan dopo Oppenheimer: cosa aspettarsi?

di Angela Pangallo

Dopo il successo di


Oppenheimer

, Christopher Nolan si trova in una posizione unica: ha realizzato un film biografico con un linguaggio cinematografico radicale, trasformando la storia in un’esperienza immersiva e ottenendo un successo commerciale sorprendente. Il film ha superato i 900 milioni di dollari al botteghino e ha consolidato il suo status di autore capace di unire sperimentazione e grande pubblico. Ora, con


The Odyssey

all’orizzonte, il suo cinema sembra pronto a intraprendere un nuovo viaggio. Ma quali sono le possibili direzioni future per uno dei registi più influenti del nostro tempo?



Per capire il futuro del suo cinema, è fondamentale analizzare il suo metodo di lavoro. Nolan ha costruito la sua carriera su una combinazione di rigore tecnico e narrazione innovativa, mantenendo sempre un forte controllo creativo sui suoi film.



Uno dei suoi tratti distintivi è l’uso della pellicola IMAX, che gli permette di creare immagini di grande impatto visivo. Evita il più possibile la CGI, preferendo effetti pratici e set costruiti su larga scala. L’esplosione nucleare in


Oppenheimer

, per esempio, è stata realizzata senza effetti digitali, così come il ribaltamento del camion in


The Dark Knight

o il Boeing 747 fatto schiantare in


Tenet

.



La narrazione non lineare è un altro marchio di fabbrica. Da


Memento

a


Dunkirk

, Nolan ha spesso giocato con il tempo e la percezione dello spettatore, creando film che richiedono un’attenzione attiva. Con


Oppenheimer

, ha portato questo approccio a un livello ancora più alto, alternando il bianco e nero per la prospettiva oggettiva con il colore per quella soggettiva, aumentando il coinvolgimento emotivo.



Il suo cinema esplora ossessioni profonde: il tempo (


Interstellar, Tenet

), la memoria (


Memento

), il sacrificio (


The Prestige

), il viaggio (


Inception

). Ogni suo film è una riflessione su questi temi, attraverso storie che uniscono spettacolarità e profondità filosofica.



Se


Oppenheimer

rappresentava la discesa nella mente di un uomo ossessionato dalle conseguenze delle proprie scelte,


The Odyssey

potrebbe essere il suo film più ambizioso sotto un altro punto di vista: un viaggio epico ispirato all’Odissea di Omero.



Il concetto di viaggio è centrale nel cinema di Nolan. Se in


Interstellar

era un viaggio tra galassie e in


Inception

un viaggio mentale,


The Odyssey

potrebbe rappresentare una riflessione più profonda sull’identità e sulla ricerca del proprio posto nel mondo.



Ulisse è un personaggio perfetto per il cinema di Nolan: un uomo diviso tra l’ingegno e il tormento interiore, tra il desiderio di tornare a casa e la tentazione dell’ignoto. Il regista potrebbe trasformare il mito in una metafora moderna, esplorando la natura umana attraverso una narrazione frammentata e immersiva.



Come ben sappiamo, la storia di Ulisse è stata reinterpretata più volte nel cinema, ma Nolan potrebbe essere il primo a trattarla con il suo approccio destrutturato e immersivo. Rispetto a:



• Stanley Kubrick in


2001: Odissea nello spazio

, che ha trasformato il viaggio omerico in una ricerca cosmica sull’esistenza



• I fratelli Coen con


Fratello, dove sei?

, che hanno riletto il mito in chiave ironica e surreale



• Francis Ford Coppola in


Apocalypse Now

, che ha trasportato il viaggio nell’orrore della guerra



Nolan potrebbe creare un’Odissea in cui il tempo e la memoria giocano un ruolo centrale, trasformando il viaggio di Ulisse in un enigma narrativo e visivo, proprio come ha fatto con


Inception

e


Tenet

.




Anche se i dettagli su


The Odyssey

sono ancora scarsi, possiamo ipotizzare alcuni elementi tipici del suo cinema:



• Un uso massiccio della pellicola IMAX e riprese in location spettacolari.



• Un montaggio destrutturato, con flashback e prospettive multiple.



• Un protagonista ossessionato da una missione, che riflette il classico eroe nolaniano.



• Un’ambientazione che fonde realismo e astrazione, come già visto in


Dunkirk

e


 Interstellar

.




Se


The Odyssey

sarà davvero una rilettura del mito greco, potrebbe essere un’opera che fonde la tensione realistica di


Dunkirk

con la dimensione filosofica di


Interstellar

, portando Nolan su un nuovo livello di sperimentazione narrativa.



Con


Oppenheimer

, Nolan ha dimostrato che il cinema d’autore può ancora essere un evento globale. Ora, con


The Odyssey

, sembra pronto a spingersi oltre, esplorando il mito e il viaggio attraverso il suo stile unico. Ma se c’è una costante nel suo cinema, è che ogni storia è solo un punto d’accesso a qualcosa di più grande. Il tempo in


Interstellar

non è solo il battito degli orologi, ma il legame tra un padre e una figlia. Il sogno in Inception non è solo un trucco narrativo, ma un labirinto che riflette la nostra percezione della realtà. L’esplosione in


Oppenheimer

non è solo la nascita di un’arma, ma la materializzazione della coscienza di un uomo.



Se


The Odyssey

sarà il suo prossimo enigma, la vera domanda non è dove ci porterà, ma cosa ci farà scoprire lungo il cammino. Perché il cinema di Nolan non è mai solo un viaggio, ma un paradosso: un’immersione nel labirinto della mente, un rompicapo da decifrare, un’esperienza destinata a lasciare il segno. E come ogni grande viaggio, il punto d’arrivo è sempre l’inizio di qualcos’altro.




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