di Luca Origo Basel Adra è un attivista palestinese. Nato nel 1996, all’università ha studiato legge, ma la sua principale occupazione è la testimonianza video delle azioni dell’esercito israeliano e l’organizzazione di piccole mobilitazioni sul proprio territorio. Per vivere aiuta il padre nella gestione del suo distributore di benzina, costruito sotto la loro abitazione a Masafer Yatta (nell’Area C della Cisgiordania, amministrata e controllata da Israele). Yuval Abraham è un giornalista israeliano. Nato nel 1995, ha declinato la chiamata dell’esercito e, grazie allo studio della lingua araba, tenta di avvicinare le ingiustizie sofferte dal popolo palestinese all’opinione pubblica israeliana. La sua città originaria, Be’er-Sheva, dista meno di un’ora di auto da Masafer Yatta. Nel 2019 Adra e Abraham entrano in contatto e uniscono i loro sforzi con l’obiettivo di amplificare la voce di Masafer Yatta, documentando assieme la disumanità delle repressioni militari in loco. Le loro riprese, interrotte dopo circa 5 anni, daranno forma al film “No Other Land”, co-scritto e co-diretto anche da Rachel Szor e Hamden Ballal. Di lì a poco la tensione del conflitto sarebbe cresciuta a dismisura e avrebbe catturato, con maggior convinzione, l’attenzione degli osservatori internazionali. Grazie a questo documentario, ci è possibile ricostruire con grande dettaglio una delle tante storie che, nei decenni antecedenti ai fatti del 7 ottobre 2023, hanno contribuito a delineare il dramma palestinese. Nel corso dei giorni documentati seguiamo le proteste e le manifestazioni di dissenso organizzate dal gruppo di Adra e Abraham. Le testimonianze delle molteplici operazioni militari (che purtroppo non si limitano alla demolizione di case e pozzi d’acqua potabile) si alternano a video più vecchi in cui approfondiamo l’infanzia dell’attivista palestinese. Da questi segmenti emerge l’abitudine, ormai radicata nella cultura locale, all’utilizzo della videocamera come strumento di difesa, alla possibilità di finire in carcere e alle ricorrenti perquisizioni notturne. Quando cala il sole, invece, le immagini si fanno molto più intimiste e grande spazio è dato alla vita che continua, nonostante tutto, tra le famiglie che abitano i villaggi di Masafer Yatta. In queste scene, avvolte da un deserto sconfinato e magnificamente fotografato, emergono diversi confronti tra i due protagonisti. Abraham sembra vivere il proprio lavoro con entusiasmo e frenesia. La sua vita appassionata quasi collide con quella del compagno, spesso annoiato e disilluso nei loro momenti di svago. Adra, dal canto suo, si approccia all’attivismo con più realismo, consapevole che difficilmente le cose cambieranno da un giorno all’altro. Il rapporto tra Adra e Abraham si costruisce giorno dopo giorno fino a trasformarsi in una vera e propria amicizia. I loro numerosi scambi, spesso disimpegnati se non umoristici, sono uno dei principali lasciti di quest’opera. Dalla necessità di vivere resistendo, fino al sogno di fuggire insieme verso una meta esotica, ogni loro conversazione apre una finestra su un futuro palpabile e dunque possibile. Nel corso del 2024, “No Other Land” ha ottenuto vari riconoscimenti (il più importante dei quali, il premio per il miglior documentario al Festival di Berlino) e a cavallo del 2025 è finalmente entrato nella distribuzione di molti paesi in tutto il mondo grazie anche alla sua candidatura al premio Oscar.